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mercoledì 24 settembre 2025

Leda e la notte che non voleva finire:Quando la musica diventa confessione sotto un lampione spento

Dopo quella sera al bar, non riuscivo a dormire. La voce di Leda mi ronzava in testa come un amplificatore acceso. Così, ho fatto quello che si fa quando qualcosa ti brucia dentro: sono tornato lì. Il bar era chiuso, ma lei era fuori, seduta sul marciapiede, con le cuffie nelle orecchie e una sigaretta spenta tra le dita. Mi ha guardato, ha sorriso storto, e mi ha detto: “Hai presente quando canti per non impazzire?” Abbiamo camminato per ore, senza meta. Mi ha raccontato di suo padre che voleva che diventasse infermiera, di una band che l’ha scaricata perché “troppo intensa”, di un amore finito in una strofa. Ogni parola era una nota. Ogni silenzio, un ritornello.Poi ha tirato fuori il telefono e mi ha fatto ascoltare una demo. Solo voce e chitarra. Il titolo era “Non mi aggiusto”. Una ballata cruda, senza effetti, senza filtri. Parlava di rotture, di cicatrici, di quella rabbia che non si può spiegare. E io, sotto quel lampione spento, ho capito che Leda non canta per essere ascoltata. Canta per sopravvivere.🎶 Riff Ribelli è anche questo. Storie che non si scrivono, ma si vivono. Voci che non cercano palcoscenici, ma orecchie vere. Leda non è un personaggio. È una verità che cammina. 
"immagine Episodio Leda e la notte che non voleva finire: Quando la musica diventa confessione sotto un lampione spento è pura poesia metal: Leda è seduta sola su una scalinata crepata, con la chitarra stretta al petto, mentre il lampione rotto sopra di lei non emette luce, ma ombre. Le note fluttuano nell’aria come spiriti, e il cielo è un vortice di nuvole verdi e nere."

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