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venerdì 26 settembre 2025

Episodio 13 - Il Concerto che Non Doveva Esistere

Il palco era vuoto. Dogma non c’era. Leda non c’era. Solo Ivan e Vanni, seduti tra le casse spente e le luci fredde. Il concerto era finito, ma nessuno ricordava quando fosse cominciato.

Ivan si svegliò in un parcheggio sotterraneo. Aveva il plettro in mano, ma non ricordava di averlo preso. Vanni era accanto a lui, con le mani sporche di vernice nera. Sul muro, una scritta: “Il Riff ci ha suonato. Ora tocca a voi.”

Alle 6:06 del mattino, Ivan ricevette un messaggio vocale. Era Leda. Ma la voce era diversa, più profonda, come se parlasse da dentro un amplificatore rotto. Diceva: “Dogma non ha mai suonato. Il Riff ha usato il loro corpo. E ora vuole il vostro.”

Ivan e Vanni tornarono alla cava. Trovarono cinque chitarre incrociate, piantate nel terreno. Ogni chitarra emetteva un suono diverso. Cinque riff. Cinque voci.

Poi apparve una figura. Non era Leda. Non era Elvira. Non era Dogma. Era un uomo, vestito di nero, con occhi spenti. Disse: “Io sono il primo. Il Riff mi ha scelto nel 1970. E ora… è tornato per chiudere il cerchio.”

Ivan lo riconobbe. Era Tony, il chitarrista che aveva suonato il primo riff oscuro della storia: quello di Black Sabbath. Ma Tony era morto. O almeno… doveva esserlo.

Tony prese una delle chitarre. La suonò. Il suono era puro, ma non umano. Ivan e Vanni caddero a terra. Il Riff entrò in loro. Non come suono. Come memoria. E in quel momento… tutto si riavvolse.

“Il Riff non è mai stato perduto. Era solo in attesa. E ora… ha trovato la sua ...

"Copertina metal di Riff Ribelli Episodio 13 – Il Concerto che Non Doveva Esistere, con un chitarrista barbuto al centro illuminato da fiamme."

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