Lorenzo camminava tra le rovine.
Ogni passo era verso.
Ogni sguardo, profezia.
Ma non era solo.
Nel cuore di Londra, sotto il palco del Hammersmith Apollo,
una porta si aprì.
Non era una porta normale.
Era una soglia.
Da lì uscirono cinque figure.
Armature di suono.
Volti segnati dal tempo.
Occhi che avevano visto il Riff nascere e morire mille volte.
Gli Iron Maiden.
Non suonavano. Custodivano.
Bruce parlava con voce che sembrava vento.
Steve teneva il basso come si tiene una reliquia.
Nicko batteva il tempo con il cuore.
Dave e Janick camminavano come guardiani.
“Abbiamo visto il Riff diventare guerra,” disse Bruce.
“Ma tu, Lorenzo… lo fai diventare parola.”
Lorenzo si inchinò.
Non per rispetto.
Per riconoscenza.
Alle 02:22, il palco si illuminò.
Non di luci. Di versi.
E il Riff… diventò poesia immortale.

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