Il silenzio dopo la tempesta era irreale. Ma qualcosa, sotto le macerie, respirava ancora.
Ivan aprì gli occhi tra le ombre. Il suono non era scomparso: era cambiato. Più profondo, più antico. Una Frequenza dimenticata, sepolta sotto le rovine del palco sacro.
Vanni lo trovò lì, tra i cavi spezzati e le chitarre bruciate.
«Non siamo finiti. Siamo stati… risvegliati.»
Nel cuore del sottosuolo, un’eco rispondeva.
Non era solo il Riff.
Era il Primo Riff.
Quello che aveva dato origine a tutto.Il Primo Riff non è solo un suono: è memoria collettiva, radice mitica, origine del caos e dell’armonia.
Ivan lo sente vibrare nel petto, come se ogni nota suonata finora fosse solo un’ombra di quella verità.
Vanni, con le mani sporche di polvere e sangue, lo guarda.
«Se lo suoniamo… non torneremo indietro.»
Ivan sorride.
«Non voglio tornare indietro.»
