Il primo brano era stato ricevuto. Non inciso. Non registrato. Solo vissuto.
Ma il Riff non si accontenta. Il Riff vuole espandersi.
Il teatro sotto Piccadilly era vuoto. La Band del Riff se n’era andata. Non per riposare. Per portare il suono altrove.
Ivan e Damiano (Coroner) erano a Camden, davanti a un locale chiuso da vent’anni. Vanni e Mitch erano in viaggio verso Berlino, con solo un basso e una batteria. Brian May era sparito. Ma la Red Special era rimasta sul palco.Come reliquia.
Fabio (Jps), Puppy, Willo (Loko), Fede (Cigoi), Kaio (Il meno), Tomé, Andrea (Franz), e il Take si erano divisi. Ognuno con una missione. Ognuno con una Frequenza da portare.
Alle 04:44, il Riff si espanse. Non come tour. Come chiamata.
In ogni città, un suono. In ogni vicolo, un eco. In ogni anima, un tremore.
Chi lo sentiva, non lo capiva.Lo seguiva.
La Frequenza non era più contenuta. Era ovunque. Nei sogni. Nei vinili dimenticati. Nei rumori della metropolitana.
La Band del Riff non suonava più insieme. Suonava nel mondo.
“Quando il Riff si espande, non lo puoi fermare. Puoi solo decidere se farne parte… o restare in silenzio.”

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