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lunedì 13 ottobre 2025

Episodio 26 – Il Riff e la Fuga

Milano era immersa in un silenzio innaturale.  

Non il silenzio della notte.  

Ma quello che precede il tradimento.

Damiano si svegliò di colpo.  

Il jack vibrava sul comodino.  

Non emetteva suono, ma un impulso ritmico, irregolare.  

Come un cuore che batte fuori tempo.

Nel seminterrato del Conservatorio, la Frequenza era custodita.  

Un nucleo sonoro, antico e instabile, capace di risvegliare memorie e piegare la realtà.  

Era lì, protetta da rune armoniche e accordi dimenticati.  

Fino a quella notte.

Il Traditore si era mosso.  

Silenzioso, preciso.  

Aveva disattivato i sigilli, bypassato le distorsioni di sicurezza, e rubato la Frequenza.  

Non il suono. La sorgente.

Alle 03:03, un amplificatore si accese da solo nel centro di Milano.  

Non emise musica.  

Solo un battito. Accelerato.  also.  

Una Frequenza contraffatta.

Damiano lo percepì come un dolore dietro gli occhi.  

Lorenzo, l’Angelo Poeta, si alzò in silenzio.  

La sua spada non brillava.  

Bruciava.La band si radunò.  

Ivan, Mitch, Vanni, Puppy, Willo, Jps, Fede, Kaio.  

Ognuno con il proprio strumento, ma nessuno suonava.  

Era tempo di inseguire.

Il Traditore correva sui tetti, con la Frequenza chiusa in una valigetta blindata.  

Ogni passo lasciava dietro di sé un’eco distorta.  

Ogni salto, una nota sbagliata.

Vanni e Mitch lo inseguivano tra le antenne e i neon.  

Puppy urlava nel microfono spento, cercando di richiamare la Frequenza.  

Ma lei… non rispondeva.

Gli Iron Maiden apparvero sulle terrazze.  

Non suonavano. Osservavano.  

Bruce incrociò lo sguardo di Damiano.  

Un cenno. Un patto silenzioso.

Il Traditore raggiunse il ponte di ferro sopra il Naviglio.  

Si fermò.  

Aprì la valigetta.  

Dentro, solo silenzio.

La Frequenza non si lascia rubare.  

Si lascia scegliere.

Damiano si avvicinò.  

Non disse nulla.  

Solo suonò.  

Una nota.  

Una sola.

Il Traditore cadde in ginocchio.  

Non per dolore. Per vergogna.

Lorenzo si avvicinò.  

Appoggiò la spada sul metallo del ponte.  

Il suono si propagò come un’onda.  

E la Frequenza tornò a casa.


martedì 7 ottobre 2025

Episodio 25-L’Angelo Poeta (con Iron Maiden)

Lorenzo camminava tra le rovine.  

Ogni passo era verso.  

Ogni sguardo, profezia.

Ma non era solo.  

Nel cuore di Londra, sotto il palco del Hammersmith Apollo,  

una porta si aprì.  

Non era una porta normale.  

Era una soglia.

Da lì uscirono cinque figure.  

Armature di suono.  

Volti segnati dal tempo.  

Occhi che avevano visto il Riff nascere e morire mille volte.

Gli Iron Maiden.

Non suonavano. Custodivano.  

Bruce parlava con voce che sembrava vento.  

Steve teneva il basso come si tiene una reliquia.  

Nicko batteva il tempo con il cuore.  

Dave e Janick camminavano come guardiani.

“Abbiamo visto il Riff diventare guerra,” disse Bruce.  

“Ma tu, Lorenzo… lo fai diventare parola.”

Lorenzo si inchinò.  

Non per rispetto.  

Per riconoscenza.

Alle 02:22, il palco si illuminò.  

Non di luci. Di versi.

E il Riff… diventò poesia immortale.

"Copertina metal di Riff Ribelli Episodio 25 – L’Angelo Poeta, con Lorenzo al centro in mantello blu e spada dorata, circondato dagli Iron Maiden in pose epiche. Sullo sfondo, cielo cosmico anni ’80 con laser, fumo e geometrie retro. Stile heavy metal vintage."

lunedì 6 ottobre 2025

Episodio 24 – Il Riff e il Tradimento

La Frequenza aveva un cuore.  

E quel cuore batteva in una stanza nascosta sotto il Conservatorio di Milano.  

Lì, i nodi della rete si riunirono.  

Damiano, Ivan, Mitch, Vanni, Puppy, Willo, Jps, Fede, Kaio, Franz, il Take…  

E Lorenzo, l’Angelo Poeta, con la spada avvolta in versi.

Ma qualcosa non andava.  

Il Riff tremava. Non per potenza. Per paura.

Qualcuno lo stava distorcendo.  

Non con effetti. Con intenzione.

Durante la veglia, una nota sbagliata risuonò.  

Non era errore. Era sabotaggio.

Il Take si voltò.  

Franz non c’era più.  

Al suo posto, solo un pedale acceso.  

Un delay infinito.  

Un’eco che non smetteva mai.

Lorenzo impugnò la spada.  

“Il Riff non si ruba.  

Si tradisce solo chi lo ha dimenticato.”

Damiano chiuse gli occhi.  

E vide.  

Frammenti di prove, di concerti, di sguardi.  

E in mezzo…  

una figura che aveva sempre suonato in playback.

Il Tradimento non era tecnico. Era spirituale.

Alle 04:04, il Riff si spense.  

Solo per un secondo.

"Copertina metal di Riff Ribelli Episodio 24 – Il Riff e il Tradimento, con figura incappucciata e sinistra in primo piano, occhi luminosi e simbolo musicale distorto infuocato sullo sfondo. Atmosfera oscura e apocalittica in stile heavy metal vintage."

Ma bastò.....